Non chiamarmi odio,
perché l'odio poco a poco
consuma il tuo corpo;
non chiamarmi figlia,
perché non sono la tua carne,
ma della tua carne mi sono servita
Per imparare dagli errori.
Non sono il rancore,
quello è un sentimento i cui
residui difficilmente scompaiono.
Non sono paragonabile all'aria,
anche se è impossibile evitare il mio contatto:
materia impura diventata limpida
in grado di dire che
niente è per sempre
se non lo vogliamo.