Roccia d'antico tempo,
già testimone occulta
di colli e mulattiere...
rievochi il passato.
I boschi aggrovigliati,
dove il fruscio si perde
ove il lamento vaga
fra il mormorio e la quiete.
Prega l'ulivo scarno,
sfida coi rami il vento;
percorsa è la vallata
da un alito di pietra.
Piedi sgraziati e rudi
allo scalfire passi
di zotici viandanti
d'un mondo fuori posto.
E pietra sopra pietra,
con stoppie avviluppate,
padrone di destini
già rassegnati e stenti.
Veglia quel cielo stanco
il colle mesto e il poggio
dove illusione è vita
dove la vita... illude!
|
|