Ognuno è un dono all'altro ed ogni giorno
 ci si regala un poco:  come siamo.
 Tu a me con il tuo modo di parlarmi
 a voce troppo forte anche se dormo;
 io a te nella maniera di sembrare
 attento mentre fingo di ascoltarti.
 E va che per sentieri differenti
 andiamo nella stessa direzione.
 Tu mi cammini sempre un poco avanti,
 hai più coraggio e non ti fa paura
 il buio della notte e l'ombra scura
 che io vedo e tu non vedi, sulla strada.
 Ci si separa e ci si trova ancora
 davanti al fiume, largo nella piana.
 Tu passi a nuoto dove non si tocca
 ed io risalgo a monte e cerco il guado.
 Uguali le speranze e differenti
 noi, come siamo e come diventiamo.
 Io, modi incerti e forse un po' più sordo,
 così ,se alzi la voce, non ti sento. 
 Tu mi sopporti se ti sembro assente
 e mi perdoni d'essere svagato.
 E' nostro figlio il luogo dell'incontro.
 Le mie incertezze e il modo mio di fare,
 la mia figura scarna e allampanata,
 le mani snelle ed uno sguardo buono;
 la sicurezza tua, le tue maniere
 di dare e di mai chiedere perdono
 e il nostro amarlo, giorno dopo giorno,
 anche già uomo, come fosse un dono.
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