Ti correvo dietro,
eri veloce,
i piedi si
incastravano
nell’erba.
Ti chiamavo,
non mi sentivi,
il rumore dei passi
era più forte.
Ti cercavo tra gli arbusti,
eri nuda sotto l’acqua
del lago.
Mi specchiai nel riflesso,
eri già polvere
sul fondo raschiato.
Ora sono qui,
nessun tempo ha
per me un valore.
Stanco della corsa
cerco riposo
sotto l’albero
della rabbia.
Tra gli alberi
e l’acqua
c’è ancora il
tuo profumo
e io qui,
disteso per terra,
stringo a me
la polvere,
unica spezia
del tuo ricordo,
o Dafne.
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