Se chiudo gli occhi vedo che respira,
sempre più piano, sempre più a fatica
e quando ascolto sento che mi chiama:
avrà chiamato a lungo, la mattina.
"E' stato solo un vuoto di memoria
e non c'è colpa", dice chi capisce
ma l'innocenza è un peso esagerato,
al punto che ho deciso di lasciarlo,
prima del salto,
all'orlo del dirupo.
Se chiudo gli occhi sento che ripete
ma inutilmente e a lungo il nome mio.
Anch'io ti chiamo, anch'io ti chiedo aiuto
ma tu, dov'eri,
dove sei, mio Dio?
Piange qualcuno, piange e compatisce
ma piangere non serve più a nessuno.
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