Un usignuol nel bosco sta cantando
m'ammalia col suo dolce motteggiare
come un pastore pigro zufolando
l'animo di mestizia fa vibrare.
E tra le vette volano gli affanni
con le nuvole in cielo se ne vanno
non v'è sentenza più che mi condanni
saranno in molti che s'indigneranno.
Verso chi sbaglia è rapido il giudizio
la gente con ingiurie ti sommerge
t'accompagna sul Golgota al supplizio
e non c'é pena che la colpa terge.
Ma non m'importa, solo non rimango,
lungo la strada troverò un amico
che il viso saprà tergermi dal fango
ed a cui dico grazie e benedico.
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