Di lagrime tue s'asperge beato
l'ultimo pensier tardo del mio cuore
e canta vittoria in su al crudele Fato
porgendo la cetra al Dio dell'Amore.
Le bionde ciocche talor sognai
vibrando aneliti nel dolce sonno
tal che la Luna che poco pria lasciai
di candor riflesse ciò che seguìa il giorno.
Rugiada fresca bagnò la pelle tua
le labbra, il seno e gli occhi luminosi
infino alle profondità di ciò che non fu sua.
Incanto verecondo ai riflessi tuoi armoniosi,
tramonto colorava l'ampia valle
ferivan me caduto sospiri generosi.
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