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I cesti

I cesti
A S. Nicola Baronia, grazie alle numerose sorgenti, è diffusa la coltura e la lavorazione artigianale del giunco per la produzione di cesti e delle cosiddette fiscelle per riporvi la ricotta.
Oltre al giunco, per la lavorazione vengono utilizzati anche altri materiali come il salice, le canne e l'olmo che, sapientemente intrecciati davano vita a cesti di varie forme e dimensioni. La ginestra, la paglia e il miglio sono usati soprattutto per fare scope e sedie. I giunchi si raccolgono presso i greti dei torrenti, si pelano e, una volta asciugati al sole, si utilizzano soprattutto per realizzare i manici. A seconda dell'uso a cui sono destinati, i cesti assumono forme, dimensioni e nomenclature diverse: lu cof'n' (cofano), utilizzato per la cova delle uova; la canestra, utilizzata dalla sposa per trasportare il corredo nella sua nuova casa oppure i petali dei fiori durante le processioni; lu panar' (paniere), munito di un manico ad arco, è utilizzato per trasportare vivande e conservare cibi; la sporta, grosso contenitore di vimini rettangolare, di circa un metro di lunghezza e mezzo di larghezza, con grandi manici di legno, usato per trasportare ortaggi e frutta dalla campagna o per conservare i salumi appesi sotto il soffitto; lu spurton', usato solo in occasione delle feste, in processione, addobbato di merletti e nastrini con un angelo all'interno, anticamente era portato da due verginelle per ringraziare il Santo del buon raccolto; lu cupon', cesto con una grossa pancia sotto e stretto sopra per trasportare la chioccia con i suoi pulcini in campagna.
La fascella (fiscella) è un cesto tondo molle, lavorato con i giunchi messi a bagno per circa due giorni e con l'aiuto dei rovi. E' utilizzata per le olive, per far scolare il siero della ricotta, come sagoma per il formaggio e come contenitore per la farina. Il diametro della base, detta bagliata, varia tra i cinque ed i venti centimetri, mentre l'altezza, detta z'ppata, è di circa venti centimetri. Una volta ultimato il lavoro, i contenitori si espongono al sole per due giorni.

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