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Trevico
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Il ricamo
Il lavoro della ricamatrice è un'antica arte che in passato si apprendeva dalle ricamatrici più anziane ed esperte del
paese. Il fine principale era quello decorare con i ricami lenzuola, copriletti, asciugamani, tovaglie, tovaglioli,
fazzoletti, bavaglini ed altro, soprattutto per i corredi. I punti più usati erano: punto ombra, punto inglese, punto
pieno, punto a giorno, punto gigliuccio, punto erba, punto Assisi, punto croce, punto a retina, sfilato siciliano, punto
piatto ed erano lavorati per lo più sul lino.
Oltre ad essere un lavoro creativo e gratificante, in passato ebbe anche una funzione di aggregazione e socializzazione,
in quanto le ricamatrici si riunivano nei cortili o la sera davanti al camino, per chiacchierare e realizzare nello
stesso tempo dei capolavori. Oggi è diventato per lo più un hobby e molte donne lo coltivano per decorare la biancheria
di casa o per piccoli lavori da regalare, come bavette o lenzuolini per neonati.
Molto diffusa è anche la lavorazione a maglia per la realizzazione di maglioni, sciarpe e, anticamente, di calze per la
notte lavorate con 5 ferri e scialli di ogni forma e dimensione: lu mandell', scialle corto e rotondo per coprire solo le
spalle, realizzato a maglia bassa per renderlo più pesante e caldo; lu scullin', scialle lungo a punta; lu sciarpon',
scialle molto grande; lu sciall'tiell', scialle piccolo; la scarpetta per lo più da uomo. I punti più utilizzati erano: a
molla, a dente di sega, a biscotto, a spina di baccalà, a costine, ad asta di felce, ad acino di pepe e a nido d'ape.
Non manca la lavorazione all'uncinetto per la realizzazione di coperte, centrini, tovaglie, orli e oggetti vari come
borse e sciarpe, nonché quadri lavorati a filet.
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