Trevico
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I Vescovi

Di seguito viene riportato un probabile elenco dei vescovi che si sono succeduti nella Diocesi di Trevico.

Benedetto, intorno all'anno 964 secondo gli atti del concilio romano di Papa Giovanni XII(1).

Amato I, considerato il primo vescovo di cui si hanno notizie, nel 1135 sottoscrisse la donazione fatta da Riccardo Toparca Visano al monastero di S. Maria di Monte Vergine, della Chiesa di S. Giovanni col casale di Aequatae (Acquara). Nell'ottobre del 1143, ultimo anno del suo vescovato, acconsentì, insieme a Riccardo signore di Trevico, alla donazione, da parte dell'Abate Landenoffo, della Chiesa di S. Maria Guardiola all'Abate Falcone del monastero cavense(1,4,12).

Giovanni, viene citato come vescovo di Trevico che, insieme al vescovo di Ariano Guglielmo, procedette alla consacrazione della Chiesa di S. Cataldo di Montezungoli nel 1164(9).

Roggero o Ruggero, che nel 1179 intervenne al concilio generale di Laterano III e lo sottoscrisse con altri suffraganei di Benevento(1,4).

Amato II, commemorato in un documento in cui istituì il rettore della chiesa di S. Euplio l'anno 1183(1).

Rufino, partecipa alla consacrazione della Chiesa di S. Marco a Bovino il 18/05/1197(7).

Pietro, 1212-1221.

Raimondo o Rainaldo de Zottoni, cittadino e canonico di Benevento, fu eletto vescovo nel 1252 da Papa Innocenzo IV con la lettera Patitio tua nobis e vi rimase fino al 1264 quando esentò il monastero di S. Giovanni dell'Acquara e altri possedimenti di Montevergine dalla propria giurisdizione(1,4,10).

Rinaldo, 1266; viene citato in un documento del 1284 in cui si convenne che il Vescovo Rinaldo doveva alcuni pranzi ai Canonici nei giorni più solenni dell'anno, tra cui figurano le feste di S. Euplio e della Madonna della Libera.

Giovanni I, il 2 agosto 1299, viene nominato in una lettera d'indulgenza dell'arcivescovo di Benevento del 25 agosto 1306 facente parte delle pergamene relative al culto di Santa Cristina di Sepino(8).

Fr. Pietro Portobella, domenicano, commemorato sotto l'anno 1320 da tutti gli annalisti e storici dell'ordine dei Predicatori, detto Portello di cognome, catalano di nazione. Suffraganeo della Metropolitana di Benevento, fu promosso da Papa Giovanni XXII nel 1320(1).

Giovanni II, vescovo di Trevico nel 1340, presente a Napoli alla consacrazione della chiesa di Santa Chiara, muore nel 1344(1,4).

Fr. Gerardo o Geraldo, domenicano, eletto il 17 aprile 1344 da Clemente VI, consacrato a Roma dal cardinale Giovanni vescovo di Porto. L'11 maggio 1346 fu trasferito alla sede di Rampolla dallo stesso pontefice. Morì nel 1349(1,4).

Fr. Ponzio Excondevilla, eletto da Clemente VI il 9 giugno 1345, fu trasferito a Trevico da Montemarano il 15 maggio 1346 e vi restò fino al 1373(1,4).

Iudi Giovanni III, commemorato nel libro della Obbligazione dei prelati(1,4).

Marcuccio(1,4).

Fr. Ludovico, francescano, il 4 agosto 1371 si trovava a Lamburgo presso i frati del suo ordine. Si ha notizia di appartenenza alla chiesa di Trevico da una pergamena dell'archivio vaticano(1).

Donato, risulta vescovo al 15 dicembre 1406(1,4).

Stefano Novello da Carrara, secondo Francesco Scipione, vescovo di Padova, venne trasferito in data imprecisata, tra il 1412 e il 1422, a Trevico nella Baronia, in seguito al passaggio della città di Padova al dominio Veneto(3).

Niccolò Saraceno Carbonelli, di Trevico, arcidiacono eletto vescovo il 4 agosto 1422, morto nel 1434, commemorato negli atti consistoriali(1,4).

Antonio Morelli, arcidiacono, successe a Nicolò il 20 dicembre dello stesso anno(1,4).

Gregorio Attacchi o Giorgio Armato, arcivescovo di Oristano nella Sardegna, fu trasferito a Trevico il 18 febbraio 1451. Il 25 ottobre dello stesso anno fu ritrasferito ad Oristano dove morì nel 1454(1,4).

Michele Saraceno, eletto il 19 maggio 1475 e rinunciò nel 1497(1,4).

Jacopo Torella, sostituì Michele il 27 ottobre 1497(1,4).

Gerolamo o Giacomo Saraceno, morto nel 1521(4).

Sesto Ignazio Armellini, decano del capitolo di Cassano, venne eletto il 10 maggio 1521 e morì 20 anni dopo nel 1541(1,4).

Sebastiano Graziani di Ancona, eletto vescovo di Segni, fu trasferito a Trevico il 10 gennaio 1541, e vi rinunciò nel 1548(1,4).

Francesco De Leo, dottore in Teologia e rettore di Altavilla nella diocesi di Benevento, subentrò a Sebastiano il 13 luglio 1548 e morì nel 1562(1,4).

Agostino Mollignato o Folignatti, vercellese, promosso alla carica di senatore del senato di Torino dal Duca Emanuele Filiberto, ambasciatore del concilio di Trento da parte del duca di Savoja, venne eletto vescovo di Trevico il 23 maggio 1563 da Papa Pio IV e fu trasferito alla sede di Bertinoro il 25 settembre 1564. Morì a Torino nel 1579(1,4,11).

Gerolamo Politi, cremonese, domenicano, vescovo dal 24 ottobre 1564 (Papa Pio IV) al 1575 anno in cui morì. Nel 1561 insegnò teologia alla Sapienza di Roma. L'11 aprile del 1567 intervenne al concilio provinciale celebrato a Benevento dal cardinale Giacomo Savelli(1,4,5).

Benedetto II (Bernardino) Oliva, aquilano, eletto il 24 agosto 1575, morì cinque mesi dopo a Roma dove fu sepolto nella chiesa di Aracoeli(1,4).

Fr. Antonio II Balducci, domenicano da Forlì, inquisitore generale a Roma, gli successe il 6 febbraio 1576, eletto da Papa Gregorio XIII. Morì quattro anni dopo, il 18 marzo 1580(1,4).

Alfonso Pardo, eletto il 22 giugno 1580, vi restò fino alla sua morte nel 1603(1,4).

Fr. Gregorio II Servanzi da San Severino, domenicano, esimio teologo del cardinale Pietro Aldobrandini, dotto e valente predicatore, fu promosso nel 1604, da Clemente VIII, al vescovato di Trevico per aver favorito il passaggio del Ducato di Ferrara alla Chiesa dopo l'indebita appropriazione di Cesare d'Este. Scrisse un trattato sull'immunità ecclesiastica stampato a Bologna nel 1606. Rinunciò al vescovato nel 1607 e l'anno dopo morì in Camerino dove fu sepolto presso i frati del suo ordine(1,4).

Gerolamo II Mezzamico, di Castel Bolognese, ottenne la sede il 27 dicembre 1607 e morì nel 1636. Istituì in ogni parrocchia l'archivio con il registro dei battesimi, dei matrimoni, dei defunti, delle famiglie. Favorì la venuta in Castelbaronia della comunità Francescana Alcantarina(1,4).

Orazio Muscettola, napoletano, gli successe il 7 aprile 1636 e morì due anni dopo(1,4).

Fabio Magnesi, fu vescovo il 19 aprile 1638 e due anni dopo passò alla sede di Ostini(1,4).

Silvestro degli Afflitti o D'Afflitto, di Troia, Chierico Regolare Teatino, gli successe l'11 febbraio 1640 promosso dal Sommo Pontefice Urbano VIII. Il 23 febbraio 1643, fu trasferito a Lucera. Morì nel mese di agosto del 1661 lasciando un manoscritto sulla Teologia Scolastica(1,4).

Alessandro Sarzilla o Salzilla, gli successe il 23 febbraio 1643 e il 14 maggio del 1646 passò a Sant'Angelo dei Lombardi. Morì nel 1648(1,4).

Donato II Pascasio, monaco celestino, fu eletto il 30 giugno 1646 e morì il 13 febbraio 1664 nel Castello della Baronia (attuale Castel Baronia), nel 1656 donò un osso di S. Euplio ai Padri della Compagnia di Gesù di Catania(1,4).

Marco Baccina o Vaccina di Afragola, gli successe l'8 luglio 1664 diffondendo concordia, buon costume, studio delle belle lettere e delle scienze tra la popolazione. Ammalatosi nel 1671, si trasferì ad Afragola dove morì il 26 agosto 1671. Giunta la notizia a Trevico, nella Cattedrale fu celebrato un sontuoso funerale con orazione funebre ed apposite iscrizioni. Dopo alcuni giorni i più istruiti dell'intera Diocesi si riunirono per compiangere la sua morte con una raccolta di componimenti che lo dipinsero come un uomo di molto sapere, assai benefico, amico degli sventurati, nemico di ogni fasto(1,2,4).

Luca Tisbia, teatino di Melfi, gli successe il 20 gennaio 1672, morì il 25 aprile 1693 a Castel Baronia(1,4).

Francesco Proto, de' marchesi Specla, napoletano, gli successe il 14 settembre 1693. Tenne più volte il sinodo diocesano nella sua cattedrale. Durante il primo, tenutosi l'8 settembre 1694 in occasione della venerazione della Vergine della Libera, un terribile terremoto distrusse molti edifici tra cui anche la sagrestia ed il campanile della cattedrale che fu riparata alla meglio. Il 1° luglio 1701 il vescovo morì e fu sostituito dal vicario capitolare Francesco Colmeta, trevicano e arcidiacono(1,4).

Carmine Tommaso Pascucci di Frigento, insigne storico e canonista, abate di S. Croce, nato il 20 dicembre 1653 a Frigento, nominato vescovo di Trevico nel 1700 da Papa Clemente XI. Morì il 4 ottobre del 1701, prima ancora di poter prendere possesso del vescovato. Scrisse un Compendio ragionato dal famoso canonista Giacomo Pignatelli(5,6).

Simone Viglini, napoletano, subentrò a dicembre del 1702. Si adoperò per la riforma dei costumi e la riparazione dei danni causati dalle recenti sciagure. Celebrò più sinodi. Nel secondo che tenne il 29 settembre 1704 collocò, dopo giuridica ricognizione, le sacre spoglie del protettore Sant'Euplio nell'altare maggiore ed in questa occasione compose un inno in suo onore; contribuì alla ricostruzione della chiesa di S. Euplio in Aquarii oppiai a cui donò una reliquia del santo. Il 4 marzo 1720 venne trasferito a Tricarico dove morì il 23 luglio dello stesso anno(1,4).

Domenico Filomarino, teatino napoletano, dotto e zelante pastore, difensore acerrimo della libertà ecclesiastica, gli successe il 19 aprile 1720, eletto da Clemente XI. Morì nel 1733(1,4).

Francesco Antonio de Leonardis, nato nella diocesi di Capua (Castel de Falchi, 12 dicembre 1684), già canonico e primicerio di quella metropolitana, fu promosso vescovo di Trevico nel 1730. Nel 1733 propose di creare un Seminario per la preparazione spirituale e culturale degli aspiranti al sacerdozio. Il 15 luglio 1739 fu trasferito al vescovato di Bisceglie e morì nel 1762(1,4).

Bernardo Onorato Buonocore, nato ad Ischia il 18 Agosto 1700 da Nicola Onorato e da Antonia Sirabella, gli successe nello stesso giorno; morì il 31 dicembre 1773(1,4).

Giuseppe Pasquale Rogani, della diocesi di Rossano, professore in Sacra Teologia e pronotario apostolico, subentrò dopo la morte di Onorato, il 9 maggio 1774 e celebrò un sinodo il 7 agosto 1785. Morì il 21 giugno 1791(1,4).

Agostino Gregorio Golino, di Giuliano, Napoli (28 agosto 1728), gli successe il 27 febbraio 1792 (morto nel 1813) e fu l'ultimo vescovo in quanto la diocesi di Trevico, nel 1818, venne accorpata a quella di Lacedonia dove era vescovo Francesco Ubaldo Romanzo(1,4).

Il 14 aprile 1969 è stato nominato vescovo titolare di Trevico Edmund Ilcewicz, morto il 12 settembre 1981.
Johannes Antonius De Kok Il 15 gennaio 1982 è subentrato S.E.R. Johannes Antonius De Kok, O.F.M., Ausiliare di Utrecht.

1. Le Chiese d'Italia, dalla loro origine sino ai nostri giorni - Opera del canonico Giuseppe Cappelletti, veneziano - Volume Vigesimo - Venezia, Stabilimento nazionale dell'editore Giuseppe Antonelli - 1866
2. Memorie storiche del comune di Afragola - Raccolte da Giuseppe Castaldi - Napoli, Tipografia Sangiacomo - 1830
3. Dissertazione ottava sopra l'istoria ecclesiastica padovana - Opera di Francesco Scipione, vescovo di Padova e conte di Piove di Sacco - Tipografia del seminario di Padova - 1815
4. Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica. Da S. Pietro sino ai nostri giorni - Compilato dal Cav. Gaetano Moroni Romano, secondo aiutante di camera di sua Santità Pio IX - Vol LXXX - Venezia, Tipografia Emiliana - 1856
5. Storia della Cattedra di Avellino e de' suoi pastori - Cav. Giuseppe Zigarelli - Vol II - Napoli, Stamperia del Vaglio - 1856
6. Memorie storiche degli scrittori nati nel Regno di Napoli - Compilate da Camillo Minieri Riccio - Napoli, Tipografia dell'Aquila di V. Puzziello, nel Chiostro di S. Tommaso D'Aquino - 1844
7. Le due bibbie di Bovino ora codici vaticani latini 10510-10511 e le loro note storiche - Marco Vattasso - Bibliolife
8. Santa Cristina, Sepino. www.comitatosantacristinasepino.it
9. Saggio di codice diplomatico formato sulle antiche scritture dell' Archivio di Stato di Napoli - Camillo Minieri Riccio - 1878
10. L'archivio storico dell'Abbazia benedettina di Montevergine: inventario di Montevergine (Abbey). Archivio storico, Giovanni Mongelli
11. Istoria della vercellese letteratura ed arti, Volume 2 - Gaspare De Gregori - Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1820
12. L'esperienza monastica benedettina e la Puglia: atti del Convegno di studio organizzato in occasione del XV centenario della nascita di San Benedetto - Di Cosimo Damiano Fonseca

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