Trevico
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La Diocesi

Trevico fu sede vescovile per circa un millennio (da qui anche il motivo dell'appellativo di Città), probabilmente dal 1058, anno in cui viene citata per la prima volta in una Bolla di Papa Stefano IX, fino al 1818, quando, in seguito alla riforma delle diocesi napoletane operata dalla bolla di Papa Pio VII, fu unita alla Diocesi di Lacedonia che ereditò tutti i documenti della diocesi di Trevico tra cui anche 73 pergamene.
Non si hanno notizie certe circa la sua origine. Negli atti del concilio romano di Papa Giovanni XII, dell'anno 964, risulta intervenuto un Benedictus Trevicensis che attesterebbe l'esistenza del vescovato già nel X secolo, mentre non si ha prova circa l'esistenza del vescovo africano S. Marco che, tra il 455 ed il 534, scacciato dal Nord Africa, avrebbe annunziato il vangelo ai trevicani ed istituito il culto di Maria SS.ma della Libera al posto della del pagana Trivia, abbattendone anche il tempio a quest'ultima dedicato.
La Diocesi di Trevico, suffraganea della metropoli beneventana, comprendeva gli attuali comuni di Flumeri con chiesa collegiata, arciprete, canonici ed il convento dei francescani, S. Nicola Baronia, Castel Baronia dove il Vescovo passava la maggior parte dell'anno, Carife, Trevico, Vallesaccarda, Scampitella e Anzano. Il Capitolo era costituito da dodici canonici preceduti dalle quattro dignità di arcidiacono, arciprete, primicerio e tesoriere oltre al teologo ed al penitenziere. In essa risultavano 5 parrocchie, 4 conventi (due a Castel Baronia dei Frati Minori e dei Benedettini di Montevergine, uno a Flumeri e uno a Carife), 3 monasteri di monache e uno di mendicanti.
Tra il 1430 ed il 1652, lungo la strada che porta all'attuale frazione Molini di Trevico, sulla fontana Pescarella, esisteva un monastero verginiano con l'annessa Chiesa intitolata alla Madonna della Neve.
Nell'anno 1550, Papa Giulio III concesse al Capitolo di Trevico onorificenze e privilegi circa gli abiti corali e l'elezione dei suoi capitolari.
Il primo Vescovo di cui si ha traccia storica è un certo Amato tra il 1136 ed il 1143. L'ultimo Vescovo fu invece Gregorio Golino tra il 1792 ed il 1813.
Nel 1867, in seguito alla soppressione delle chiese non cattedrali, Trevico perse anche il Capitolo ed i relativi canonici, tra cui il teologo Don Andrea Calabrese e don Generoso Montieri che furono messi in pensione.
Attualmente, Trevico fa parte della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia. Quest'ultima fu, infatti, unita a quella di Ariano Irpino nel 1986.


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